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ARMI: assicurazione

di: Marco Bottos

  • lug. 2015
Di amenità dette nel mondo del tiro ce ne sono tante, ma sono di gran lunga inferiori a quelle che si dicono nel mondo delle assicurazioni, due mondi assai poco compresi e, spesso, mal digeriti da chi vi ha a che fare.

Qualche tempo fa un visitatore del sito ha chiesto, tramite Tiropratico.com, se fosse obbligato ad avere un’assicurazione per tutelarsi durante l’esercizio amatoriale del Tiro a Volo. La risposta, in senso stretto, è no, l ’unica assicurazione obbligatoria in Italia è, e rimane la "R.C.Auto". Fanno solo eccezione i cacciatori, ma ne parlerò più avanti.

Per poter esercitare il TAV, però, si è obbligati a pagare “l’obolo” dei 10€ alla competente Federazione AICS quando si frequenta un qualsiasi poligono (TSN o privato) per avere quella che hanno il coraggio di chiamare assicurazione: non siamo a conoscenza della sua intestazione societaria e, soprattutto, sappiamo poco di cosa dà e come funziona; costa poco, ma non ne conosciamo il valore effettivo. Sfortunatamente è obbligatoria.

Detto ciò, avendo a che fare con le armi a qualsiasi titolo, scatta il buonsenso di ognuno di noi: anche se non c’è un obbligo di legge, dovrebbe quanto meno esserci un obbligo morale a spingerci a tutelare chi ci sta intorno, nonché noi stessi. Andiamo allora ad esaminare le principali coperture assicurative che ogni detentore ed appassionato di armi dovrebbe possedere per garantire e garantirsi la dovuta tranquillità.


ASSICURAZIONE

Alcune premesse da fare prima di analizzare un po’ più in dettaglio le varie coperture assicurative a cui prestare attenzione.

L’intenzione di questo articolo è di parlare genericamente della materia delle assicurazioni e vuole dare una semplice panoramica sulle stesse, in modo tale che l’appassionato di armi si possa fare un’idea e possa capire se le sue esigenze assicurative siano già coperte o di cosa possa aver bisogno per tutelare le aree ancora scoperte. Per qualsiasi approfondimento, invito a recarsi presso la propria Agenzia di assicurazioni di fiducia e di leggere la Nota Informativa e le Condizioni Generali di Assicurazione.

Tutte le assicurazioni hanno indicato, per iscritto, cosa è compreso e cosa è escluso. Ciò che per una polizza di una Compagnia è compreso, per un’altra potrebbe essere escluso. Consiglio, pertanto, di impiegare una mezz’ora del proprio tempo per leggere, almeno la prima volta, la polizza e le Condizioni e capire se quella proposta faccia effettivamente al caso vostro o se sia, se possibile, da integrare. Se abbiamo difficoltà a capirle, non dobbiamo vergognarci, ma chiediamo tranquillamente all'assicuratore di spiegarci i punti oscuri. Le cose è meglio saperle prima, dopo potrebbe essere troppo tardi. Qualora la polizza proposta non ci soddisfi, non esitiamo a chiedere un altro tipo di copertura o, in alternativa, cerchiamo anche un’altra Compagnia.

Bisogna infine ricordare che le assicurazioni, per quanto disposto dal Codice Civile, operano esclusivamente per gli eventi accidentali ed in ambito civilistico. Sono pertanto sempre esclusi tutti gli eventi penali e dolosi.


Responsabilità Civile.

È la classica polizza della Responsabilità Civile della Famiglia, che non dovrebbe mancare a nessuno in genere, ma soprattutto a noi appassionati. Tutte le principali Compagnie di assicurazione ce l’hanno e lo scopo è quello di tutelarci contro i danni che noi, o i nostri familiari conviventi, possiamo provocare a terzi, ovvero terze persone e/o cose di terzi, durante la nostra vita privata, sia in casa, sia fuori casa. Tra le molteplici attività sono comprese quelle connesse al possesso ed all’uso lecito delle armi, salvo esplicita esclusione (controllare!). Tra le esclusioni, la principale riguarda il fatto che i familiari conviventi non sono mai terzi tra loro; i genitori e i figli non sono mai terzi nemmeno se non sono più conviventi. Ad esempio, se il padre, pulendo l’arma, uccide la moglie o il figlio, già sposato e non più convivente (al di là di tutte le considerazioni…), la polizza comunque non risponderà.

Un massimale adeguato parte da 1 milione di Euro in su e costa annualmente sui 50-60€. Come clausola, è possibile inserire anche il possesso e l’uso di cani, anche da parte di terzi. Questa clausola normalmente è un po’ costosa e può portare anche al raddoppio del premio. I cacciatori dovrebbero già sapere che il cane è sì assicurato durante l’attività venatoria, ma la polizza a loro dedicata è valida solo durante la stagione e solo quando effettivamente sono a caccia. Negli altri periodi dell’anno, i cani ricadono nella normale R.C. della Famiglia.

Questa polizza si può anche inserire come una garanzia all’interno della polizza globale dell’abitazione.


Polizza dell’abitazione. (e ricarica casalinga)

Voglio qui aprire una piccola parentesi e dedicarla a tutti i ricaricatori, pregandoli di prestare la massima attenzione a quanto scriverò, perché ritengo che questo aspetto sia molto pericoloso e decisamente sottovalutato.

In tutti i tipi di polizze incendio (edifici civili, commerciali, industriali,…), nelle definizioni sono citate le cosiddette “tolleranze”: sono quelle sostanze pericolose, infiammabili o esplodenti, che, se presenti, ma solo in piccole quantità, sono tollerate, cioè non aggravano significativamente il rischio. Tra gli esplodenti che ci interessano c’è naturalmente la polvere da sparo.

Nelle polizze dell’abitazione, se è compresa la presenza di esplodenti, la quantità massima tollerata è generalmente di solo 1 Kg. (un chilo)! Se abbiamo in casa più di 1 Kg. di polvere da sparo, anche se la legge ce ne permette fino a 5 Kg., non siamo però in regola con la polizza e, in caso di sinistro, la Compagnia potrà rifiutarsi di pagare il danno o pagare una somma ridotta (Aggravamento del rischio, art. 1898 ed artt. 1892 e 1893, Cod. Civ.).

Consiglio, pertanto, di leggere con molta attenzione quanto riportato in polizza e nelle Condizioni di assicurazione e poi di recarsi presso la propria Agenzia di assicurazioni e di contrattare, spiegando le motivazioni, l’aumento degli esplodenti da 1 Kg. a quanto serve. Se la Compagnia si dovesse rifiutare (e potrebbe tranquillamente farlo), suggerisco di trovarne un’altra più bendisposta, anche a costo di pagare un premio più elevato. Non serve aggiungere che vedersi un danno non pagato per aver voluto risparmiare pochi soldi è cosa assai poco simpatica.




Tutela Legale.

Alla polizza R.C. della Famiglia, consiglio l’abbinamento con una polizza di Tutela Legale, poiché purtroppo non basta avere il risarcimento dei danni garantito, ci sono anche tutte le grane legali collaterali che fanno dannare l’anima e guastano non poco il portafogli.

In questo caso, le polizze offerte dalle principali Compagnie sono un po’ manchevoli, per i seguenti motivi:

  • quasi mai coprono anche l’aspetto penale, che, con le armi, scatta quasi in automatico;

  • difficilmente danno la libera scelta del legale;

  • praticamente tutte (o quasi) hanno la clausola “finché la Compagnia ne ha l’interesse”. Questo vuol dire che, se la Compagnia si accorda prima o ritiene di non voler proseguire, là si fermerà, anche se noi volessimo continuare;

  • i massimali proposti solitamente non sono molto capienti, seppure il premio è contenuto (anche qui sui 50€ annui).

Consiglio invece di cercare una Compagnia specialistica, dedicata esclusivamente a questo tipo di polizze di Tutela Legale (in Italia ce ne sono solo 3…), perché i loro prodotti sono decisamente migliori e molto più completi, coprono, infatti, tutti i punti precedentemente evidenziati e molto altro ancora. Si parte da circa 80-90€ annuali.
Prima di scegliere il massimale, conviene chiedere ad un avvocato quale sia il costo medio “chiavi in mano” di una causa civile/penale presso il Tribunale o la Procura competente per farsi un’idea su quale potrebbe essere l’esborso. In ogni caso, come massimale sceglierei da un minimo di 15.000€-20.000€ a salire.

Ultima considerazione: la Tutela Legale è utile anche per contrastare altre problematiche legate alle armi, non legate direttamente alla responsabilità Civile, quali ad esempio: sequestri, ricorsi e/o altre amenità…



Polizza Infortuni.

Dopo aver parlato degli altri, parliamo infine un po’ di noi stessi. È tipico degli italiani sentirsi sempre un po’ superiori agli altri: “io sono più esperto, più bravo, più attento, so sempre quello che faccio, a me non capiterà mai, capita sempre agli altri, …”. Peccato che, nostro malgrado, talvolta… gli altri siamo proprio noi! Proteggersi da un infortunio che con le armi potrebbe avere conseguenze gravissime o irrimediabili per noi stessi e pesantissime per la nostra famiglia è un dovere di ogni Italiano responsabile, ancorché di ogni appassionato.

Tutte le principali Compagnie di assicurazione hanno una polizza contro gli infortuni, spesso ne hanno più di un tipo nella loro gamma di prodotti.

Anche in questo caso, consiglio la consulenza che può dare un’Agenzia di assicurazioni per creare una soluzione personalizzata. Eviterei le proposte precostituite a pacchetto (polizza Silver, Gold o Platinum … o simili), perché, pur avendo premi anche contenuti, possono non essere adeguate. Da verificare poi se l’uso delle armi da fuoco sia compreso o escluso, oppure se sia considerato un rischio sportivo concedibile con sovrappremio: per le “cause di servizio” degli operatori FF.AA. o FF.OO. è abitualmente escluso.

Per quanto riguarda le garanzie ed i massimali, è abbastanza semplice:

  • Invalidità Permanente: è la garanzia fondamentale; sono, letteralmente, i danni che ci porteremo con noi per tutta la vita. Suggerisco un massimale non inferiore a 150.000€-200.000€ ed una franchigia, se possibile, non superiore al 3%-5%, magari assorbibile (cioè, che diminuisce e si azzera aumentando la I.P.);

  • Morte: è la seconda garanzia fondamentale; suggerisco un capitale che vada, almeno, dal doppio al triplo del proprio reddito annuo, per permettere alla famiglia di poter far fronte con relativa tranquillità all’emergenza. Ad esempio, un lavoratore dipendente con un reddito lordo annuo di circa 25.000€ dovrebbe optare per un massimale minimo di 50.000€, cifra sotto la quale consiglio in ogni caso di non andare;

  • Rimborso delle Spese Mediche: è una garanzia accessoria, che può aiutare a sostenere le eventuali spese successive; consiglio un massimale di almeno 5.000€.

Come tipo di copertura, infine, il lavoratore dipendente può scegliere tra una copertura “completa”, cioè 24h su 24 o quella “extraprofessionale”, cioè attiva solo durante la propria vita privata. Il lavoratore autonomo o il pensionato deve rivolgersi obbligatoriamente alla copertura completa.

Il premio annuo va dai 200€-300€ a salire. Certo, esistono coperture molto simili che possono arrivare a costare anche la metà. Dipende sempre dalla qualità del prodotto e del servizio che ognuno desidera ricevere. Come ultima cosa, ricordo che la copertura infortuni gode delle agevolazioni fiscali.



Polizza del Cacciatore.

Diverso è il discorso per i cacciatori: loro hanno l’obbligo di essere assicurati. Per loro esiste la cosiddetta Polizza del Cacciatore, con massimali e requisiti imposti dalla legge, da lì a salire. Solitamente quella proposta dalla Federazione, a parità di requisiti, costa meno dell’analoga proposta dalle Compagnie.

Consiglio, semplicemente, di rivolgersi al sito della Federcaccia e già lì c’è la sezione dedicata alle assicurazioni, molto accurata ed esaustiva e sulla quale non ritengo sia necessario soffermarsi ulteriormente.

Spero che questa piccola guida sia di aiuto a chi vuole tutelarsi “nell’esercizio della nostra passione”. Un cordiale saluto a tutti gli appassionati di armi.

Marco Bottos

Agente Generale di assicurazioni
marco.bottos@libero.it

 

  • data 2023