ARMI:
Le dosi esigue di polvere nelle munizioni capienti:
USARE LA BORRA ?

E' spesso uso comune inserire in quei bossoli molto capienti, un batuffolo di cotone o un pezzetto di spugna per fare in modo che la polvere rimanga tutta vicino al foro di vampa. Si dice che in questo modo la polvere si accende meglio e non si hanno colpi dispersivi.
Le leggende metropolitane si sprecano e si alimentano della creduloneria degli inesperti e della loro psiche debole. Siamo sicuri che se dassimo carucce ricaricate nello stesso modo a due gruppi di persone dicendo a uno dei gruppi che le loro contengono polvere migliore con borra perchè l'accensione sia migliore, questi dichiarerebbero che quelle cartucce sono sicuramente meglio delle altre (che invece sono uguali) ?
Sicuramente.
Allora perchè questa legenda continua a vivere nei nostri poligoni ?
Prima di tutto perchè qualcuno crede per convinzione di aver usato tale sistema e aver trovato miglioramenti,
due perchè il sentito dire, magari da uno che fa solo il direttore di tiro e nemmeno ricarica, fa di una leggenda una sacra verità.Dove è allora la verità ? Abbiamo sempre cercato di far capire a tutti dove stà il giusto e dove è il vero, anche in questo caso qualcosa di vero c'è ma è ben lontano da ciò che si può credere.
Partiamo dal fatto che bloccare la polvere vicino al foro di accensione ha poca utilità nel tiro classico con l'uso di munizioni per arma corta di capienza contenuta. Solitamente i bossoli capienti sono quei bossoli lunghi o molto larghi, come il .357M.; il .45Colt; il .44M.; .500 ecc. o quelli da carabina con diametri sostenuti che però in molti casi montano inneschi di tipo large, magari anche "magnum" quindi di magior potenza, che assolvono al loro lavoro riducendo il problema della polvere dispersa nel bossolo innondandolo all'atto dello sparo, di una vampa caldissima che così arriverà in ogni angolo innescando ogni granello di polvere.
Qui sopra una serie di inneschi, se pur può apparire strano il primo a sinistra è un innesco per bossolo da cannone (75mm. A1M5) mentre i due inneschi al centro, riconoscibilissimi, sono i classici inneschi da noi usati per ricaricare le nostre munizioni. Più a destra un innesco per bossoli usati in armi a canna liscia.
Ora; se un piccolo innesco come quello che vediamo a sinistra riesce a far sparare un bossolo da cannone lungo 28 cm. e largo 7,5 cm. come possono gli altri non riuscire ad accendere pochi grani di polvere in bossoli non più lunghi di 6 cm. ?
Del resto se fotografiamo la fiamma che fuoriesce dalla canna di una pistola in cui sia stato inserito un bossolo semplicemente innescato (senza polvere e proiettile), capiamo subito di non aver bisogno di tanto lavoro per innescare la poca polvere contenuta in quel bossolo e tanto meno di costringerla vicino all'innesco per accendersi.
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L'innesco è capace di innondare di fuoco qualsiasi bossolo su cui sia stato scelto con cura, se si usa la giusta polvere e la giusta dose non avrà importanza dove si troverà la stessa polvere al momento dell'esplosione dell'innesco, non vi sarà angolo dell'interno del bossolo non innondato dall'esplosione dell'innesco, nessun granello di polvere potrà sfuggire all'accensione che ne consegue.
Inutile quindi impazzire per inserire cotone, carta, spugna o altro all'interno del bossolo per bloccare la dose di polvere, i risultati che se ne avranno in miglioramento del tiro non varranno ne' il lavoro ne' la spesa del materiale usato. Tanto meno variano i tempi di accensione, in spazi di pochi centimetri questi tempi si riducono a milionesimi di secondo, quindi impercettibili anche da un tiratore esperto.
Dove è nata allora questa leggenda ?
In verità ora che avete capito, dobbiamo dire che non è tutta una leggenda, in rari casi questo sistema può e deve essere usato per bossoli da carabina molto capienti se si utilizzano cariche ridotte con polveri estremamente veloci.
Iin quei bossoli molto lunghi con dosi piccolissime di polveri velocissime, anche se comunque l'accensione è garantita anche senza bloccare la polvere; ad esempio in bosoli del ..38 Special con l'uso di polveri come la mitica R1 della Norma, della quale ne erano usati circa 2,5 grani, il ricaricamento veniva spesso corredato di piccoli pezzi di spugna o cotone, l'uso di questi piccoli pezzetti consentiva alla poca polvere di essere sempre e in tutte le cartucce nella stessa posizione. Ciò in gara permetteva di avere una sequenza di munizioni con la medesima stabilità pressoria, cosa che aiutava a fare quei pochi punti in più per vincere una gara. Ma molto spesso anche questa era una questione più mentale che "balistica".
Quindi; se non fate gare ad altissimo livello, non serve impazzire per ricaricare o sporcare le canne di fecci inutili: tanto il risultato non cambierà.
- data 2023