Tiropratico.com®

TRA LA 'B' E LA 'G' del "BanG" di sparo

 

Sparare non è poi cosi difficile e comunque imparare per i più è stata questione di poche giornate trascorse al poligono di tiro poi tutto e divenuto semplice e automatico, preparare le cartucce, caricare, sparare, ricaricare, ri ... sparare ........ 

Già sparare; si passano ore con gli amici a cercare di far stare più colpi possibili in quel benedetto bersaglio e più vicini al centro che si può. Sparare: è un attimo, ma ci siamo mai soffermati a capire ciò che avviene in quell'attimo ? Un "BANG" , un millesimo di secondo... un milionesimo, ha superato anche il nostro pensiero più breve e la c'è già un buco.

Cerchiamo allora di prendere con le mani quel tempo tra la (B) e la (G) del "BANG" e come un elastico allunghiamolo, tiriamolo finchè quel millesimo di secondo diventa secondo, minuto, ora. Pensiamo per un attimo se tra il momento dello sgancio del cane e l'uscita del proietto dalla canna passasse un minuto............difficile fare centro.........vero ? Eppure in quel tempuscolo millesimale avvengono cosi tante cose che per noi è difficile anzi impossibile poterle mettere insieme in un minuto. Solo leggerne l'elenco richiede parecchi secondi. Eppure nel momento in cui il percussore colpisce l'innesco (ma prima di farlo un "cane" ha percorso dello spazio, presa una rincorsa e colpito il percussore stesso che è corso nel suo "tunnel" verso l'innesco),  avviene la prima esplosione di energia, il detonante che è piazzato tra parete e incudine dell'innesco viene schiacciato e a causa di questo urto e schiacciamento o compressione; "detona", provocando una calda fiamma che incuneandosi nel foro di vampa, dopo aver riempito la sede ancora libera dell'innesco, si riversa nella camera della polvere di lancio. Eppure se tiriamo ancora quel tempo possiamo vedere l'innesco schiacciarsi colpito dal percussore e sentire l'esplosione della carica del detonante, immediatamente la fiamma corre lungo il foro insieme a gas caldissimo che spinge la polvere tutt'attorno facendola roteare, la fiamma viaggia al centro della camera e la innonda colpendo i vari chicchi di polvere che iniziano ad incendiarsi. Ancora il percussore sta premendo sull'innesco, ma già i gas prodotti da questo spingono sulla palla. Questa fa forza sulla chiusura che la trattiene al bossolo. I grani di polvere iniziano a bruciare, come pezzi di legno, la loro corteccia si incendia velocemente e più la pressione sale e più velocemente brucia, ad ogni raddoppio della pressione la velocità di combustione della polvere sale di quattro volte; a due atmosfere la polvere brucia quattro volte più veloce, a quattro atmosfere la polvere brucia sedici volte più veloce, a 8 atm. 256 volte più veloce, a 16 atm. 65536 volte più veloce e poi ogni 270°C circa la velocità di combustione raddoppia di colpo portando il tempo della stessa, che all'aria aperta avrebbe bruciato in parecchi secondi, ad un tempuscolo quasi incalcolabile se non con particolari apparecchiature molto sofisticate. Già, ma non dimentichiamo che intanto il proiettile ha lasciato la sua posizione e sta viaggiando nella canna, lasciando più spazio alla polvere per bruciare, quindi gli aumenti delle pressioni subiscono dei rallentamenti, lo spazio aumenta, la pressione cala... Torniamo indietro e vediamo cosa è successo mentre la polvere bruciava e i gas spingevano. Il proiettile scivolava dal bossolo prendendo la via della canna, i gas lo seguono, un po' trovano sfogo tra le pareti del bossolo e filano impercettibilmente verso l'otturatore, altri toccano le pareti fredde della canna e si raffreddano diminuendo di pressione, i più caldi e centrali alla vampa spingono, come una mano, il proiettile che forza nella canna, rallenta. La pressione del gas aumenta nuovamente finché il proietto riaccellera su per la canna forzato nelle rigature, un po' di gas trafila tra la parete della canna stessa e il proiettile che acquista sempre più velocità. La fiamma intanto è passata come una carta vetrata sulle pareti del bossolo e della canna, anche se in modo impercettibile ha già asportato un po' di metallo. Si chiama erosione la si nota dopo moltissimi colti o in quelle armi dalle cartucce esasperate "Magnum, Super Magnum, Express, Nitro Express". Immaginiamo la fiamma di un cannello ossidrico, quello usato per saldare, ma anche per tagliare. Questa è la fiamma dell'esplosione nelle cartucce alle pressioni e alle temperature che si hanno al primo atto dello sparo, quello impercettibile dopo la "B" del bang. Fortunatamente i tempi sono cosi brevi che i metalli dell'arma possono resistere. Il proiettile sta raggiungendo l'estremità della canna, la bocca. La polvere è quasi tutta bruciata, quando questo la abbandona  i gas all'interno escono a gran forza e velocità tanto da superarlo impazziti. Tutti escono, tanto che nella canna per un attimo si forma un vuoto quasi assoluto. Il proietto, sotto quest'ultima spinta accelera ancora. Quello che rimane di questo microsecondo di tempo è solo un po' di fuliggine nella canna e un bossolo caldo e sporco. Ora, quando la prossima volta andrete a sparare, soffermatevi ad ascoltare tutto questo; avviene tutto in quel breve tempo tra la (B) e la (G) del "BANG".

www.tiropratico.com


 

 

Tiropratico.com