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ARMI, ANTIARMI, LOBBY DELLE ARMI: IL GRANDE BLUFF

NO ARMI AI CIVILI Sembra ormai essere un dictat politico universale; ma è veramente dettato dagli avvenimenti o forse è più la paura che incute un popolo in crisi ma armato a rendere la politica contraria alle armi ?

La storia lo ha già raccontato; negli anni successivi alla prima guerra mondiale, la nascita di gruppi armati è stata in nazioni come la Germania e l'Italia, l'errore che poi portò alla nascita di regimi dittatoriali.
Hitler forma gruppi armati per la difesa del paese contro i "bolscevichi". In germania a quel tempo le persone armate erano ancora molte, le leggi sul controllo delle armi non erano ancora del tutto istituite. Le persone spesso armate di residuati della guerra (siamo nel 1920) sono in una profonda crisi post conflitto mondiale. Hitler fonda il Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori Tedeschi, molto distante da quello che fu poi il "nazismo" ma conesso stabilisce un potere fondato sulla paura, in seguito disarmerà il popolo.
In Italia Mussolini, giornalista, direttore dell "AVANTI" e uomo di spicco del partito socialista apre a gruppi armati (squadristi) attraverso i quali arrivò al potere grazie all'intimidazione. Non annoio oltre con la storia, ma questa è piena di disastri politici dovuti alle armi lasciate liberamente circolare. A poco vale affermare che oggi è diverso, oggi è come sempre, l'Ukaina ne è l'ultima frontiera, la guerra dei Balcani l'abbiamo vista e tutte le piccole guerre in Africa dimostrano che le armi libere possono essere dichiarate sicure solo la dove la differenza sociale è minima, dove tutti hanno capacità di sostentamento sufficienti da non portarli all'esasperazione o alla crisi familiare. Una foto della Svizzera spalmata sull'intero pianeta che diventa una chiara utopia.

Cosa avverrebbe se in Italia armassimo solo terremotati, senza casa, disoccupati, inoccupati, ....... proprietari disrutti dall'ufficio delle entrate.....
Certo le armi devono essere date a chi le merita, ma chi decide chi le merità ? Si può rifiutare il porto d'armi a un disoccupato ? o a chi ha il conto in rosso in banca ? perchè la paura politica è quella della scintilla innescata da una crisi profonda e da una differenza sociali abissale come quelle che stiamo per affrontare....... ...... quindi: tutti armati indiscriminatamente** o tutti disarmati ?

Indiscriminatamente** non vuol certo dire anche i pazzi o i malati .......... ma vuol dire concedere armi a persone di destra e di sinistra, con ideologie anarchiche o monarchiche, socialiste o repubblicane, cristiane o mussulmane, ricche o povere, lavoratori e disoccupati. Un agglomerato di persone che nel nostro Paese convive ormai da tempo e condivide spesso spazi troppo stretti dove le idee si scontrano sempre e il disagio sociale è diventato palpabile in ogni strada di ogni città.
Aggiungiamo a ciò la profonda crisi che ci attende, l'insicurezza per il futuro nostro e ancor più quello dei giovani che ormai nemmeno cercano più un lavoro ma aspettano che sia il lavoro a cercare loro, ..... la prospettiva di un lavoro insicuro e sottopagato che non permette nemmeno di mettere su famiglia ma solo di condividere casa con i vecchi genitori ....

Selezioniamo allora chi può avere un arma a casa e chi no ? e su quali basi ? Pensiero politico, religioso, gruppo sanguigno, se hanno o meno fatto il vaccino, se sono "putiniani" o meno....... ?? ........ se mandano i bambini a scuola con la museruola o se in auto usano la mascherina anche se sono soli ??
In realtà ciò che è mancato è semplicemente un insegnamento al possesso delle armi, qualcosa che si impara solo fin da bambini e non certo davanti alla play station o guardando i film di "Rambo".

L'idea sbagliata profusa sulle armi fino a oggi ci ha portato a questo punto da cui non si andrà che in una sola direzione: quella del divieto del possesso di armi legalmente detenute (ricordate che per il Ministero le armi illegali non esistono*).
E' chiaramente ottima cosa per "Mainstream", perchè il disarmo sembra liberare politici e classi benestanti dalla paura che queste siano usate in modo inappropriato. (I ricchi però vivono armati in casa, ricordatelo, anche se professano il disarmo assoluto).
Il disarmo naturalmente deve avvenire ora che ormai solo il 20% della popolazione ha un arma legale. (12.000.000 in Italia) Un esiguo numero di persone la cui eventuale protesta non sortirà abbastanza clamore. E poi in tempo di crisi profonda si potrà invocare la sicurezza pubblica e del Paese ed emenare Leggi ad oc in merito.
Le abbiamo viste per lockdown, vaccini e lavoro, mascherine e scuola.

COSA SI PUO' FARE ?

Sembra essere ormai tardi per rimediare anche grazie al continuo silenzio nel subire angherie di ogni genere da parte di tutti i possessori di armi. Per altro qualsiasi divieto non vedrebbe il sollevamento di nessuna delle associazioni pro-armi ne di tiratori se non con simboliche lettere pubbliche di sconcerto e protesta, che per altro leggono solo i pochi interessati.

L'industria Italiana non farà un passo come non lo ha mai fatto, oggi la guerra gli consente di perdere l'intero pacchetto civile senza subire danni e domani chisà, magari un altra guerra, o un Paese Arabo........ e poi di guerre ce ne saranno sempre, quelle non finiscono mai.

COSA CI ASPETTA ?

Il rischio è ogni anno più elevato, ogni anno la scure del taglio delle licenze è sempre più affilata. A subirne il conto sono anche i campi di tiro privati, sempre più nell'occhio del ciclone chiusura forzata.
C'è da chiedersi se con la riduzione delle concessioni alla detenzione delle armi ci sia di pari passo un aumento della detenzione di armi clandestine: ma naturalmente e come detto, non vi è numero delle armi clandestine detenute e quindi se non c'è per il Ministero* le armi clandestine non esistono. (salvo quando ne trovano per caso qualcuna).

SPERANZE ?

Poche, quasi nulle. Non vi è unione tra i possessori di armi, già in lotta tra loro. Cacciatori contro sportivi, tiratori di arma corta contro tiratori di arma lunga, tiravolisti contro dinamici, bottaroli contro tiratori "radical chic"...... Forse è tutto qui il problema.

POLITICA:

Lo sport del tiro e quindi i possessori di armi si sono sempre dichiarati estranei alla politica e con gli occhi di oggi fu un errore fin dal primo giorno. Infatti i possessori di armi, forse visti come gli squadristi degli anni '20 del secolo scorso, sono stati sempre additati come perone di estrema destra e come si sa, nel nostro Paese chi stà a destra è escluso dalla vita politica vera e propria e la sua voce, per ora, vale come un due di picche in un gioco a carte.
Ma pensate che se solo lo sport del tiro fosse targato PD, oggi probabilmente non saremmo qui a parlare di questo problema ma invece a discutere se in giardino è meglio avere un Bofors da 40mm. o un Oto Melara di produzione Italiana.

E' quindi anche un problema politico; se la politica guadagna facendo la guerra alle armi, farà la guerra alle armi !! Ma per ora guadagna solo inviandole in Ukraina.

  • 11 giugno 2022