POLIGONI DI TSN IN GALLERIA
Probabili nuove novità
- 08 DIC. 2020
E' apparso recentemente un articolo di Armi E Tiro in cui si fa riferimento a una nuova direttiva tecnica sui poligoni in galleria aggiornata. La direttiva dello stato maggiore dell'esercito avrebbe portato diverse modifiche alla vecchia versione del 2005 tra cui il divieto di utilizzare munizionamento ricaricato.
Non siamo ancora riusciti ad avere una copia della nuova direttiva (se esiste) e quindi non possiamo affermare che ciò sia vero ma basandoci su quanto riportato dalla rivista online, la direttiva riguarda esplicitamente i poligoni di TSN e non quelli privati. In essa sembra sia stata aggiunta una frase che, sui divieti di utilizzazione di munizionamento spezzato, perforate, incendiario, tracciante vieterebbe anche l'utilizzo di munizioni ricaricate.
Diciamo subito che la cosa non ci meraviglierebbe; dopo i molteplici incidenti occorsi in molti tunnel di tiro con conseguenze spesso molto gravi e alcuni morti, qualcuno sarebbe corso subito ai ripari.
Non coinvolgendo ancora i poligoni privati (ma prima o poi.....), il Ministero attraverso la sezione militare del Genio, ha pensato bene di limitare la possibilità di incidenti facendo in modo che la produzione di scorie di sparo sia limitata quanto più possibile e quindi evitando l'uso di munizionamento ricaricato, principale colpevole del rilascio di polveri incombuste nella zona di tiro.
QUI FACCIAMO DUE RICHIAMI:
Innanzi tutto da sempre abbiamo espresso il parere che ricaricare le munizioni cercando di avere il massimo "botto" non porta che a spreco e stress. Spreco di materiale che non viene utilizzato all'atto dello sparo, come la polvere in eccesso che, nelle ricaricha casalingha è presente e stress perchè munizioni potenti stressano la meccanica delle armi e anche il tiratore.
Nel caso specifico dei poligoni, chiusi o chiusi a cielo aperto, le polveri incombuste delle ricariche troppo spinte, finiscono per impregnare il materiale e il terreno intorno all'area di tiro. Queste polveri non sono innoque ma rimangono attive in tutto e per tutto, pronte ad accendersi al minimo innesco. E' quindi inutile nascondersi dietro a un dito, i ricaricatori sono spesso fonte dei loro mali così come il detto cita: "il porto lo rovinano i marinai" il poligono lo bruciano i tiratori.
Ma non è tutta colpa loro;
molto spesso la manutenzione è scarsa o quasi sempre, eseguita senza cognizione di causa. Chi gestisce un poligono è troppo spesso un semplice politico e poco sa delle caratteristiche e delle modifiche che subisce l'area interna di un poligono, specialmente se chiuso, durante l'attività di tiro. Facendo il conto della serva, in un tunnel in cui accedono a sparare 100 persone alla settimana (e sono poche) sparando 100 cartucce ciascuno, abbiamo a fine mese 40.000 cartucce sparate con un rilascio non indifferente di polveri incombuste che si depositano ovunque e non solo a terra. Ammettiamo il rilascio di un decimo di grano di polvere incombusta per ogni cartuccia avremo a fine mese oltre due etti di polvere incombusta sparsi ovunque, cioè oltre due kilogrammi e mezzo a fine anno. E' come se qualcuno spargesse due barattoli di polvere da sparo sulle piazole di tiro del vostro tunnel e poi vi invitasse ad andare a sparare.
Quella polvere va portata via almeno ogni mese, la pulizia deve essere approfondita e fatta in ogni angolo del tunnel per almeno 10 mt. dalla zona di tiro compresi i soffitti, cosa che nella maggior parte dei poligoni chiusi o chiusi a cielo aperto non si fa mai.
RICHIAMO AI DIRETTORI DI TIRO
Spetta ai direttori responsabili del tiro e delle aree di tiro provvedere o far provvedere alla messa in sicurezza delle aree di tiro. Dato che per esperienza sappiamo che la pulizia dei poligoni è spesso lasciata alla manualità di pochi volontari (spesso gli stessi direttori di tiro), esortiamo questi a prestare la massima attenzione a quanto sopra riportato, evitando l'uso di acqua e aspirapolveri non adatti, la prima perchè poco utile e i secondi perchè pericolosi se non adatti all'uso specifico. La polvere incombusta va spazzolata via a mano, pezzo per pezzo la zona interessata va ripulita e solo dopo se mai, aspirata o lavata.
Per quanto riguarda le società di tiro e chi le gestisce, abbiamo troppo spesso visto consiglieri e consigli direttivi prendere troppo alla leggera la gestione di un attività cosi importante e rischiosa. Forse perchè presuppongono di poter scaricare eventuali colpe ed errori sui singoli direttori di tiro o sui singoli tiratori ma così non è, inoltre prendersi cura del poligono è per la società un ottima fotografia delle proprie capacità.
PREVENIRE E' MEGLIO
Certamente è meglio una prevenzione come sopra descritto che aspettare delle norme restrittive da parte delle autorità che come sempre sarebbero un cappio al collo di tutte le società, buone o meno indistintamente. Fino ad oggi le norme contro i poligoni hanno sempre colpito l'UITS e molto marginalmente i poligoni privati ma, da troppo tempo, si punta a sanzionare legislativamente anche questi. Meglio quindi non gettare benzina sulla brace che cova evitando incidenti di ogni tipo, sia per la sicurezza dei singoli tiratori che alle società si affidano sia per non finire dalla padella alla brace di Leggi cappioche limiterebbero ulteriormente l'attività facendo anche scappare i già ridotti sportivi.