La pericolosa deriva Europeista
L'Europeismo diventa più importante dell'uomo stesso
Era tempo di tornare a scrivere in rete; dopo un lungo periodo di assenza per molti motivi dovuta anche al lavoro e a tanti problemi che affiggono me e noi tutti, ho deciso di portare in rete le mie idee, facebook e twitter non sono sufficienti e in questo periodo anche troppo prodighi di censura, tanto che in moltissimi casi hanno censurato molti dei miei articoli. Qui la censura non esiste, questo sito è libro e privato, inaccessibile alle lobby e quindi il miglior mezzo per dire quello che le loby non vogliono si sappia.
Nel 2017 scrivevo: " Lo sport del tiro nel vecchio continente ha avuto da sempre alti e bassi ma mai come oggi lo sport come il possesso delle armi sta finendo tra le macine del sistema "Europa", votato sempre più a un sistema unico centralista in cui pochi avrebbero il pieno potere sulla maggioranza fino a togliere a questa la propria autonomia, il proprio potere decisionale. Non è l'Europa sognata, quella che rispecchia più la libertà "Americana" ma piuttosto un coacerbo di interessi finanziari che pilota l'andamento politico dell'Unione. Un ottica perfetta per i grandissimi imprenditori, le multinazionali, le banche e i più ricchi; meno aprezzabile per i cittadini comuni, quelli che la vita la passano a lavorare per acquistare il pane di tutti i giorni. La distruzione sempre più evidente dei diritti dei lavoratori, la collusione con le grandi industrie che spostano gli interessi nei Paesi a basso livello tassatorio, la riduzione dei finanziamenti a favore del cittadino, danno una misura della strada intrapresa da un Paese pilotato dal sistema "Europa".
Una premonizione alla luce degli avvenimenti di questi mesi, con il dramma della pandemia in atto scopriamo che questa Europa non ci vede che come gli ultimi in coda, quelli che, se avanzerà qualcosa, forse potrenno averne un po'. E i nostri politici che fanno ? Dichiarano candidamente che forse l'Europa si è distratta ma sicuramente farà qualcosa (forse) anche per noi.
Ma noi qui ci dobbiamo occupare dello sport del tiro ed evitare di fare politica, ma sarà sempre stato il giusto modo per affrontare i problemi del tiro quello di evitare influenze politice in questo sport ? A veder bene oggi, non aver appoggi politici è un vero disastro per l'intero comparto, dal piccolo imprenditore all'armeria. Ancor peggio fa l'Europa che al di la dei grossi interessi prodotti dalle varie guerre che troppo spesso sono fomentate da interessi trasversali, vede le armi come sale negli occhi.
(2017) "Un quadro poco esaltante non solo per coloro che fanno sport (sport di tiro), ma anche per tutti coloro che possiedono armi; quella schiera di persone schedate a cui in qualsiasi momento, potrebbe essere chiesto di consegnare tutto, licenze e armi,la discesa senza freni che il nostro Paese ha imboccato rischia di finire contro un muro. La crisi esalta i problemi tra classi sociali, la politica si è arroccata su posizioni distanti abbracciando il pensiero Europeista anche se questo è ancora più distante dai bisogni della società Italiana.
1918 fine della prima guerra mondiale
1945 fine della seconda guerra mondiale
1979/1989 Afganistan
1982 Falkland
1991/1995 Georgia, Croazia, Jugoslavia
1992/1995 Bosnia
1996/1999 guerra del Kossovo
1998 guerra civile Albanese
1999/2009 guerra in Cecenia
2008 guerra in Georgia"
Si dice che l'unione degli stati Europei ha garantito la pace ma nella realtà dei fatti le guerre ci sono state ugualmente e a dire il vero, in un modo o nell'altro una specie di guerra esiste lo stesso nel sistema, da quella delle banche e delle borse a quella del cibo, della produzione industriale, del lavoro e la peggiore, quella economica che lega gli Stati all'osservanza di regole ottime per gli stati forti ma come un cappio al collo per gli Stati più deboli.
(2017). Populismo secondo l'enciclopedia Treccani significa: " Termine usato per designare tendenze o movimenti politici sviluppatisi in differenti aree e contesti nel corso del 20° secolo. Tali movimenti presentano alcuni tratti comuni, almeno in parte riconducibili a una rappresentazione idealizzata del ‘popolo’ e a un’esaltazione di quest’ultimo, come portatore di istanze e valori positivi (prevalentemente tradizionali), in contrasto con i difetti e la corruzione delle élite. " Quello che l'Europa sta combattendo a spada tratta; è una rappresentazione del popolo e la sua esaltazione in contrasto alla corruzione, in contrasto a un "elite".
Tutto sembra dire che è l'elite ad essere contro il popolo; una situazione già vista e che in tutte le ere passate ha portato sempre e solo a un disastroso scontro. E qui si ritorna al tema delle armi, liberamente detenibili la dove ci sia la piena libertà di tutti ma estremamente limitate la dove la libertà sia ridotta o addirittura inesistente".
Il coronavirus sta dando un idea di cosa accadrebbe in caso di una vera e propria epidemia scatenata con batteri che non lascino scampo a nessuno; quale sarebbe allora il ruolo delle armi nelle mani dei cittadini ? L'Europa potrebbe garantire veramente la sicurezza di tutti ? In verità l'Europa non sta garantendo nemmeno la poca sicurezza in questa pandemia, causata da un virus non sempre mortale. Sicuramente la politica si è già posta il problema, il degrado sociale in caso di pandemia grave, porterebbe sicuramente a scontri armati o ad attacchi alle zone di potere; nel piccolo di oggi abbiamo visto nei primi giorni di contagio, gli assalti ai supermercati, alle farmacie; e che dire del crollo del mondo del lavoro con milgiaia di persone improvvisamente senza impiego e senza un entrata che ne garantisca la sopravvivenza.
Qualcuno sicuramente vedrà l'arma come utensile per procurarsi cibo cacciando ma altri, incapaci di cacciare potrebbero arrivare ad azioni estreme, come in un film ma sarebbe la realtà. Finita questa pandemia si tornerà alla normalità sperando che ciò non accada più. Siamo però consapevoli che la prossima potrebbe essere peggiore.