(IIa) LETTERA APERTA AI SENATORI

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c.c. - a.u.d.a.

  • 23 AGOSTO 2015

A seguito della nostra precedente ad informazione delle SS.VV.

AI NOSTRI ILLUSTRI SENATORI


Illustri Senatori;
a seguito delle varie mail giunte a Voi e in copia al nostro Staff, quali rappresentanti di una non esigua moltitudine di sportivi, collezionisti e lavoratori, (si contano in almeno 8milioni gli Italiani che possiedono un arma), dopo aver letto quanto le S.v. hanno espresso in risposta a chi sottolineava le gravi incongruenze della mozione da Voi presentata o appoggiata in Parlamento, con riferimento alla meno recente mozione Amato-Granaiola sul controllo delle armi,
vogliamo con questa nostra non certo aggiungere altre contestazioni a ciò che potete leggere Voi stessi attraverso le pagine del sito da noi pubblicato in rete, ma vogliamo esplicitamente e pubblicamente porvi poche domande a cui sicuramente vorrete dare risposta per soddisfare in questo modo i dubbi di tutti noi e di tutti coloro che leggono.

La nostra prima domanda, che nasce dal dubbio sorto dopo l'affermazione scritta in una Vostra risposta a una mail ha Voi indirizzata e che quì riportiamo:
"Ci tengo comunque a rassicurarla che l' intento della mozione non è certo quello di mettere alla gogna il mondo degli appassionati delle armi. Anzi, al contrario , una regolamentazione più rigorosa ed un' applicazione più puntuale delle norme esistenti in materia di armi non possono che tutelare l' immagine e l' attività delle associazioni che si occupano di attività sportive e del tempo libero legate all'uso di armi."
Ci si chiede come, nell'Italia che segue le regole Europee, noi non si possa pensare di essere messi alla gogna perchè possediamo legalmente armi regolarmente denunciate presso le Autorità, quando in tutta l'Europa il limite di colpi consentito nelle armi corte è di 20 colpi mentre in Italia è stato ridotto a 15 e 29 per le armi lunghe mentre in Italia è stato ridotto addirittura a 5. Non solo si mette alla gogna il possesso delle armi ma lo si limita più di quanto l'Europa chieda.

Ci chiediamo come non sia mettere alla gogna, chi possiede armi quando si chiede che ogni possessore di un arma si sottoponga a visite più mirate e con termini maggiormente ravvicinati e restrittivi.
Eppure si hanno in Italia 56,2 morti sulle strade x milione di abitanti (dati ISTAT) mentre si hanno solo 7,1 morti a causa delle armi a fuoco x milione di abitanti (cifra in cui si comprendono anche i suicidi). Ma ricordiamoci che chi possiede una patente fa una visita medica ogni dieci anni mentre chi possiede un porto d'armi fa la visita medica ogni sei anni (ogni anno se si ha il porto d'armi per difesa personale). Eppure si colpiscono solo questi ultimi come peggiore dei mali pur se non ne sono la causa fino al punto che, guardando le tv (gli stessi media cui Voi fate riferimento nelle V.s. risposte) riportano le V.s. stesse affermazioni, anchesse scritte in una mail:
" L' aumento della percezione di insicurezza, favorito da una certa politica, quella sì indegna, alimenta il fai da te della sicurezza. Ma lei comprenderà che l' idea di una società dove ognuno si difende da solo , non è certo un' opportunità ma una vera sciagura. Consideri anche che la Commissione Europea, ha reso noto in una comunicazione al Parlamento dell' ottobre 2013, che in Italia si registra il più alto tasso di omicidi commessi con armi da fuoco. Tenga inoltre conto che, esclusa l' attività della malavita organizzata, la quasi totalità degli omicidi ( vicende familiari, personali, incidenti ) viene commessa con armi da fuoco legalmente detenute. A me pare che vi siano motivazioni più che sufficienti per una seria valutazione del problema e per assumere decisioni conseguenti."
"Percezione di insicurezza" è ciò che sentiamo noi Cittadini senza bisogno di farci guidare da una politica "indegna" ma non può essere un fattore discriminante a discapito di persone oneste per sottoporle a ingiuste limitazioni quando ben sapete che lo stesso Istituto Nazionale di Statistica ha confermato dal 2000 una graduale diminuzione non solo dei crimini violenti ma in special modo di quelli compiuti con armi a fuoco. Quanto esprimete dimostra la volontà di cavalcare una moda con farcitura di bugie, come quella che la maggior parte di omicidi viene portata a termine con armi a fuoco. Ricaviamo dallo stesso Istituto (ISTAT) http://www.istat.it/it/files/2014/11/Asi-2014.pdf la statistica aggiornata al 2014:
a confermare la progressiva diminuzione degli omicidi volontari e non solo, gli ultimi omicidi avvenuti in queste ultime settimane hanno visto coinvolte armi clandestine o armi da taglio non certo armi sportive regolarmente detenute.
Che, in chi possiede armi, (onesti Cittadini ... quindi persone facilemente identificabili), si trova il capro espiatorio per i fatti, come quello di questi giorni che ha visto affrontarsi bande rivali armate di soli coltelli (non armi a fuoco), per il quale ne' il Ministero dell'Interno, ne' la Politica sa trovare (o fermare) i responsabili è ormai evidente.
Per quanto riguarda la difesa "fai da te", ora una V.s. risposta è dovuta non solo all'onesto Cittadino ma anche a coloro che, aggrediti nelle loro abitazioni (fatti anche questi nelle cronache di questi giorni), non hanno potuto difendersi o trovare giusta difesa nemmeno nelle istituzioni.
Non solo la gogna viene calata sul capo di chi possiede armi ma anche su qualsiasi Cittadino onesto che, aggredito all'interno della sua proprietà, minacciato, picchiato, ucciso, trova politici disposti ancora a negare la libertà di difendersi senza per altro dare una reale soluzione al problema della criminalità sempre più cruenta. Un po' a dire: "non abbiamo soluzione ma, non vi permettiamo comunque di fare male all'aggressore !"
Siete voi i primi forse, disposti a farvi picchiare fino alla morte ?

Ci chiediamo se non sia mettere alla gogna lo sport del tiro quando si limita il possesso di armi sportive o da caccia come espresso dal D.L. n.7 del 2015 sulle armi B7; relegandole alla sola possibilità di possederne un numero limitatissimo, armi che a parte la forma esattamente uguale a quella che vediamo nei films di guerra, sono meccanicamente e balisticamente uguali alle armi da caccia e spesso, anche meno prestanti, tanto che invero con queste armi sono solo un pugno di cacciatori a cimentarsi. Eppure, solo perchè non piace ne' la forma, ne' il colore, esse (solo in Italia) sono state drasticamente limitate. Aggiungiamo a ciò la poco oculata classificazione che il Banco di Prova con l'avallo del Ministero, ha fatto si che oggi tra le armi B7 (la definizione Europea è: armi che assomigliano ad un arma automatica da guerra, cioè mitragliatori) siano ricomprese anche armi che non hanno corrispettive armi da guerra automatiche (basta verificare il sito del BPN). Così alla gogna non solo sono finite le armi che realmente dovrebbero essere classificate B7 ma altre armi che sarebbero perfettamente adatte all'uso venatorio o che comunque con un "mitra" non hanno nessuna affinità. Il Decreto è però stato approvato senza minimamente curarsi o verificare presso gli Enti, provocando non poco disaglio, tanto che lo stesso Banco di Prova Nazionale espone nella sua home page l'avvertenza che: "al fine di evitare contenziosi e pregiudizi anche di natura economica, questo Ente, in assenza di specifiche indicazioni da parte del Ministero competente, non procederà alla classificazione di armi nella categoria B7". La cecità di chi ha voluto questo decreto a tutti i costi ha prodotto oggi un danno all'economia di molti commercianti Italiani.
Ciecamente la Politica ha colpito un interesse interno, perchè limitando semplicemente l'acquisto di un tipo di arma non si limitano affatto gli omicidi, che vengono da sempre portati a termine con l'uso di altro tipo di armi a fuoco. E' quindi chiaro che non è una scelta oculata di utilità ma semplicemente un operazione di facciata inserita però in un decreto che avrebbe dovuto colpire il terrorismo e non lo sport.

Ci chiediamo se non sia mettere alla gogna i cittadini onesti che onestamente dichiarano e detengono, alla luce del sole, armi e munizioni per sport, collezione (in questo caso non hanno cartucce) o lavoro colpendo solo loro; se pur da tempo i media abbiano denunciato la presenza di armi clandestine (da guerra) depositate nei campi "rom", dove per altro sembra che nessuno possa verificare. Mentre la circolazione delle armi da guerra clandestine prosegue senza sosta, lor Signori puntano il dito contro chi onestamente denuncia alle autorità il possesso di un arma o dichiara di essere un appassionato tiratore sportivo classificandolo come possibile "pazzo" e quindi non solo un pericolo per la sicurezza pubblica ma persona da tenere sotto stretto controllo. Notiamo subito come, chi detiene armi sia quasi ricoperto d'infamia: "MESSO ALLA GOGNA". Intanto ci chiediamo: "chi tiene sotto controllo le armi clandestine ?".

Lor Signori si lamentano in questi termini:
" Il discredito  generalizzato verso la politica, come verso qualsiasi altra categoria non aiuta a cambiare le cose ma serve solo ad alzare accecanti polveroni".
Non possiamo pensare che ci sia malafede tra i Politici che dovrebbero difenderci almeno come "Cittadini onesti" dall'attacco da parte di interessi trasversali, ma per altro (*) è difficile non poter dire il contrario.
Rrappresentazioni come quella dello scandalo di "mafia capitale"; della "Roma di mezzo" e non ultimo; sul manifesto dei recenti funerali a Roma in cui un noto "boss" pubblica la sua gigantografia su quella di Roma e sotto viene scritto: "il re di roma", non va certo a Vostro favore anche dopo i fatti e la decisione di non punire i colpevoli. A guardare bene, come sopra già scritto, il fatto che, anziché scardinare ed eliminare le armi da guerra presenti negli agglomerati stranieri e nostrani ormai collusi, nelle ville ultra sorvegliate dei boss, si punti apertamente a far credere che il problema sia semplicemente il possesso da parte dei cittadini di armi regolarmente denunciate e nulla si esprima contro chi invece, protetto dai muri delle proprie ville videosorvegliate, usa armi disinvoltamente, è scandaloso: dimostra come si voglia coprire una parte per colpire l'altra. ( * E' la stessa politica a generare contro se stessa discredito; sappiatelo).
Punire gli onesti, questo sicuramente.
Affermare: " Tenga inoltre conto che, esclusa l' attività della malavita organizzata, la quasi totalità degli omicidi ( vicende familiari, personali, incidenti ) viene commessa con armi da fuoco legalmente detenute. " è assolutamente errato dato che molte delle persone che hanno portato a termine efferati omicidi erano spesso pregiudicati o persone già segnalate alle FF.OO. ma ancora regolarmente in possesso di armi, pretendere che siano tolte tali armi all'onesto Cittadino solo perchè potrebbe usarle contro i propri familiari o conoscenti, non imperdisce alle stesse persone di procurarsi comunque un arma per i propri scopi come non lo impedisce ai criminali. E' quindi chiaro che si punta ad eliminare le armi dalle case dei Cittadini solo per favorire o far rischiare meno i malviventi.
Questo è molto peggio di una "gogna".

A queste domande ora, pretendiamo una pubblica risposta, a questo i Politici sono chiamati ad esprimere il loro pensiero e la loro volontà politica perchè il mondo del tiro sappia in futuro su quale politica poter contare.
I Cittadini hanno diritto e desiderio di sentirsi protetti e sicuri almeno nelle proprie case, la dove oggi, crisi e mancanza di mezzi, riduce drasticamente l'azione dello Stato attraverso le sue rappresentanze armate, i Cittadini devono sapere che possono contare sull'appoggio di una politica che li difende mentre al contrario sembra senza dubbi, che la politica oggi voglia limitare in ogni modo la capacità di difesa dell'onesto Cittadino favorendo così la malavita interna e straniera; appare ormai chiaro che in qualche modo sembra valere la tesi che il Cittadino onesto deve essere incapace di difendersi perchè a difenderlo c'è lo Stato. Sfortunatamente questo Stato non c'è, o almeno non può esserci "un poliziotto a ogni portone". Eppure anche alla luce di questo, la politica sembra abbracciare l'idea che difendersi sia errato e quindi sia meglio cedere all'aggressore rischiando la vita, purchè a rischiare non sia l'aggressore stesso tanto più se straniero. L'onesto deve soccombere, sembrate dire ..... e se così non è, sappiate bene che è ciò che ci state facendo credere.
L'esperienza Inglese, dove le armi sono state vietate ha dimostrato che le azioni criminose anzichè diminuire hanno un repentino innalzamento, la delinquenza prende coraggio la dove si sente più forte e sicura.
(Per informazioni : http://www.repubblica.it/esteri/2012/09/19/news/povere_agenti_disarmate_la_rabbia_dell_inghilterra-42862422/)
Ecco cosa si legge sui quotidiani: "http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/casalpalocco_roma_banda_furti_villa_arresto_polizia/notizie/962750.shtml", questo grazie a una politica permissiva verso il criminale e spietata verso il proprio Cittadino.
Attendiamo risposte che se non giungeranno, per il detto: "chi tace acconsente" e per la norma ormai acquisita del "tacito consenso", daranno a tutti noi idea chiara dell'intento che questa politica ha non verso le armi,(*), ma contro o a favore degli onesti cittadini che con estrema onestà e diligenza seguono ogni norma in materia per essere assolutamente in regola, dovere che hanno innanzi tutto verso la società e che garantisce ad essa la sicurezza reciproca secondo Legge. (* perchè siamo tutti contro la guerra e l'uso insano delle armi)

Sicuri che non mancherete di esprimere in risposta la V.s. posizione in merito, ci premuriamo di pubblicare quale "lettera aperta" questa perchè il compatto mondo sportivo del tiro ha, ad oggi, bisogno di capire cosa sta avvenendo. Con l'occasione ci onoriamo di porgere i nostri più sinceri ossequi e auguri di buon lavoro.

Lo Staff di www.tiropratico.com
in rappresentanza di tutti i possessori di armi Italiani