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Le prime armi a fuoco

 

Molti si saranno chiesti come potevano essere le prime armi a fuoco inventate e costruite dopo la scoperta della polvere pirica, che fu chiamata polvere nera solo dal 1200 in Europa, già nel 500 si parlava di armi a fuoco, delle pseudo bombarde che potevano scagliare proiettili incendiari al di la dei muri di cinta delle città assediate: erano i famosi "Fuochi Graci o Candele Romane", fisicamente dei grossi vasi che riempiti di particolari polveri venivano chiusi con palle di straccio e sego. Una volta incendiate finivano per accendere la polvere sottostante che scagliava la palla infuocata oltre le mura.

Veniamo però a quelle che riteniamo armi a tutti gli effetti, capaci di proiettare con estrema precisione un oggetto ad alta velocità. Queste poche immagini possono darvi un'idea di come si sparava agli albori delle armi a fuoco portatili. Presentiamo quindi il fucile a miccia:

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era un fucile chiaramente ad avancarica la cui polvere veniva innescata dal fuoco di una miccia che ardeva sino a che raggiungeva il foro alla base della canna; certo era dura stare ad aspettare in punteria che la miccia bruciasse, ma questi erano i primi "fucili" derivati essenzialmente dai grossi cannoni che da tempo erano in uso sulle fortificazioni e sulle navi:

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l'avvento del "grilletto" e del "cane" (quindi la catena di scatto), permisero di montare la miccia su un cane che si abbatteva a comando sul foro alla base della canna dando fuoco alla polvere nel momento più opportuno e a comando del tiratore, il cane non aveva ancora la molla di scatto come oggi lo vediamo nelle armi ma veniva guidato ed abbassato manovrando una lunga asta ad esso collegata; solo in seguito al cane fu applicata una molla per renderlo indipendente dal grilletto dopo lo sgancio, a quel tempo

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naturalmente il grilletto non era esattamente come oggi lo intendiamo, ma un vero e proprio bottone da schiacciare al di sotto del sistema di scatto. In seguito divenne una leva da afferrare con tutte le dita e tirare verso il calciolo e poi............ l'evoluzione migliorò la meccanica delle armi evolvendosi anche in rapporto al sistema di accensione e di sparo, portò fabbricanti e armaioli a studiare migliorìe:

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il grilletto divenne una piccola leva da premere, anzi tirare con l'indice, anziché usare una miccia si passò alla scintilla provocata da una pietra focaia (la pietra focaia era stata usata già nel fucile a ruota dove si dava fuoco alla polvere con un sistema simile all'odierno accendino bic usando il pollice quindi per far fuoco o come in seguito, lo stesso grilletto, faceva ruotare il sistema provocando la scintilla, immagine qui a fianco) in seguito...

 

solo dopo la metà del 1800 si cominciarono a sperimentare i primi inneschi.

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la pietra fu sostituita da un innesco metallico posto direttamente sulla culatta della canna e sotto il cane che lo poteva così percuotere provocando l'accensione della carica di lancio....

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quando infine appaiono finalmente i bossoli metallici con innesco e polvere contenuti nello stesso sistema, l'arma cambia definitivamente e il cane percuote direttamente l'innesco posto alla base delle munizioni: ha inizio l'era moderna delle armi a fuoco, la munizione contiene già tutto, carica di lancio, innesco, proiettile. Non soffre l'umidità, gli urti ... è divenuta molto più potente con l'avvento delle moderne polveri e precisa con la costruzione di canne particolarmente curate, organi di mira ottici sofisticati, impugnature anatomiche, ecc.

Nel prossimo futuro, l'abbandono del bossolo darà nuovo impulso alla progettazione delle armi portatili, la tecnologia elettronica eliminerà le polveri e i proiettili sostituiti da onde elettromagnetiche o fasci luminosi ad alta intensità.

 

 

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