I SOLITI ANTIARMI

(ALL'ITALIANA)
.. articoli da leggere tra le righe

  • 06 nov. 2016


xDa una intervista che John Lott su Cam & Company" In ogni luogo in cui le armi sono state proibite, i tassi di omicidi sono aumentati. Ne sono prova Chicago o Washington o addirittura nazioni insulari come l'Inghilterra, la Giamaica, o L'Irlanda."

Un esempio: i tassi di omicidi prima e dopo i divieti, per prendere il caso dei divieti sulle armi corte in Inghilterra e Galles nel gennaio 1997 ( tabella 1.01 e la colonna "Reati attualmente registrati come omicidi per milione di abitanti"). Dopo il divieto, i tassi rimbalzano in alto nel corso del tempo, ma c'è un solo anno (2010), dove il tasso di omicidi è più basso di quanto non fosse nel 1996. L'effetto immediato dei divieti è stato un aumento del 50 per cento degli omicidi. Il tasso di omicidi cominciò a diminuire quando ci fu un forte aumento del numero di agenti di polizia nel 2003 / 2004. Nonostante l'enorme aumento del numero di poliziotti, il tasso di omicidi rimase ancora leggermente superiore al tasso immediatamente prima dei divieti.

 

Per inciso, gli omicidi in Inghilterra e Galles non sono calcolati come in altri paesi. Il loro numero " esclude tutti i casi che non comportano convinzione, dolo, o in cui la persona non è perseguita per motivi di autodifesa o incapacità".(Relazione al Parlamento).  Il problema non è solo  che si  riduce il tasso di omicidi registrati in queste nazioni, ma un calcolo di questo genere porterebbe a una riduzione significherebbe alta se usato per gli Stati Uniti.

Possiamo tentare un piccolo confronto . Nel 2012, il tasso di omicidi negli USA è stata del 4,7 ogni 100.000 abitanti, per un totale di  14.827 omicidi ma gli arresti sono stati solo  7.133 . Prendendo in considerazione solo le persone che sono state arrestate (non solo condannati) si abbasserebbe il tasso di omicidi degli Stati Uniti a 2,26 ogni 100.000 abitanti.   Ulteriori informazioni sulla regolazione per l'Inghilterra e il Galles sono disponibili qui dove è evidente che sono esclusi molti omicidi per questo le due Nazioni sembrano al di sotto delle medie. (nel 1997, l'aggiustamento al ribasso è stato di circa il 12 per cento).  Altre informazioni per l'Irlanda e la Giamaica. I dati sui crimini della Giamaica sono stati ottenuti da una varietà di fonti. I dati dal 1960-1967 sono stati ottenuti da Terry Lacey, "Violenza e politica in Giamaica", dal 1960-1970 (Manchester: Manchester University Press, 1977). Il professor Gary Mauser ha ottenuto i dati dal 1970-2000 dal professore A. Francis in Giamaica ei dati dal 2001-2006 presso l'Istituto di statistica della Giamaica. Le stime della popolazione della Giamaica sono stati ottenuti da NationMaster.com Non possono mancare i dati di Washington e Chicago.

I dati per Washington sono   disponibili qui  (i tassi di crimine sono disponibili sulla metà inferiore dello schermo). L'Australia non ha avuto un divieto assoluto sulle armi corte, non le hanno nemmeno bandite tutte le armi semi-automatiche, ma una relazione sull'uso delle armi è disponibile qui  (vedi  anche qui ).

Gran parte del dibattito sul controllo delle armi si concentra su quelli che vengono chiamati dati "trasversali". Ecco i tassi di criminalità che sono esaminati in un particolare momento nel tempo in luoghi diversi. Ci sono due punti che John Lott  in: I pregiudizi contro le armi ,  spiega il problema di base con l'analisi non convenzionale.

Oggi la normativa Italiana è la più libera dell'intero territorio Europeo con poche limitazioni individuabili con facilità nel divieto dell'uso di armi corte in 9x19 e armi lunghe oltre il calibro 12,7mm. (.50BMG), da novembre 2015 anche sui caricatori e le armi che assomigliano ad armi da guerra. Qualcuno sarà disposto a dire che in altre Nazioni si può sparare il 9x19 senza limitazioni, si possono usare i silenziatori, i caricatori di grandi capacità, o chissà cosa, ma in verità le norme nelle Nazioni dell'Europa sono in quasi tutti i casi divenute più limitanti che in Italia.
Fare un confronto con l'Inghilterra sarebbe stupido, ma ricordiamo che le armi in quel Paese non sono vietate, è consentito detenere armi per caccia e le armi per il tiro sono detenute dalle società (non sempre), quindi di armi ce ne sono specialmente nelle campagne, del resto anche negli USA la grande libertà di portare armi è azzerata nelle grandi metropoli come NewYork, Dallas, Wassington, ecc.

In Belgio ad esempio sono proibiti anche i gas urticanti per difesa, ma anche le "stelle nija" e le lame nascoste in altri oggetti. Ogni cinque anni chi possiede un arma deve sottoporsi a una verifica da parte dell'Autorità come chi ha un porto d'armi per rinnovarlo, mentre per gli sportivi e i cacciatori è consentita la detenzione di particolari armi (canna liscia, cal.22 o cal 8 da tiro) con sistemi semplificati, ma per detenere le altre armi si deve superare tutta una serie di esami. Ricordiamo che fino al 2006 le armi sportive di piccolo calibro e per caccia a canna liscia erano di libera detenzione, oggi non più.

La Finlandia ha una legislazione più aperta sulle armi, tanto che il 56% della popolazione possiede un arma, con essa la Svizzera che dal 2006 tenta di stringere sulle armi a più riprese ma viene ogni volta ricacciato ogni tentativo del Governo di farlo.

La Francia (con cui vorremmo allearci) ha una regolamentazione complicatissima e più restrittiva che l'Italia; ad esempio da loro non esiste il porto d'armi per l'esercizio dello sport, per cui il trasporto di un arma è consentito solo a chi è effettivamente iscritto a un club di tiro e deve essere fatto esclusivamente per andare al poligono o a gare di tiro. Le armi sono classificate in 5 categorie e per detenerle ci volgiono licenze particolari come le patenti permettono di guidare solo paticolari categorie di mezzi, per cui (ad es:) chi ha una licenza per armi in .22 non può acquistare e detenere armi in calibro superiore. La ricarica è consentita solo con apposita licenza e la detenzione per difesa è consentita solo per armi a canna liscia.

Ciò che si denota è che l'Europa si divide in due parti, la parte più orientale che mantiene una certa linea aperta sulle armi e il loro uso e l'occidente che tende sempre più a limitare il possesso di armi ai propri cittadini. Asia, Africa e Sud America hanno già provveduto da decenni a vietare il possesso di armi e oggi si vedono molti risultati scadenti come il Brasile e le sue metropoli invivibili, l'Africa colpita da eccidi vergognosi, l'Asia guidata da dittature.

E L'ITALIA ?

L'Italia ha percorso cammini spesso diversi da quelli intrapresi dalle altre Nazioni dell'Europa continentale, storicamente divenne uno stato a tutti gli effetti solo nel 1861, nei secoli fu sempre divisa in piccoli "staterelli" sempre in lotta. Ricordiamoci che "ducati", "regni" e "papati" hanno reso l'Italia sempre un piccolo "marchesato" di contadini ignoranti e succubi che non si ribellarono mai in forza al proprio sovrano ma aspettarono gli eventi. Lo stesso Garibaldi tentando di unirla fini per dover fuggire alla ricerca di Paesi migliori da liberare.
In un Paese così male amministrato e povero, le armi rimasero ad appannaggio dei soli ricchi per secoli, nemmeno la caccia era alla portata dei cittadini; prima di tutto perchè la maggior parte delle terre era di proprietà di ricchi che non amavano si cacciassero le loro prede, poi perché acquistare un arma costava troppo per un povero lavoratore, come costava mantenerne l'uso in polvere e proiettili.
Furono le guerre, sostanzialmente, a distribuire armi sul territorio, fino al 1946 l'Italia era un Paese coloniale, aveva combattuto varie guerre, senza però vedere mai una vera vittoria. Famosa la frase: "libro e moschetto", l'approccio al tiro a segno in quegli anni divenne quasi un dovere per tutti gli uomini.

Questi atteggiamenti hanno con il tempo legato le armi a un periodo che in molti vorrebbero cancellare, un periodo di cui l'Italia è vergognosamente stata attiva al fianco di nazioni che allora furono causa di un vero olocausto, tra queste non solo la Germania prima, ma poi la Russia. Negli anni del "socialismo" poi la politica si spostò sempre più verso il pacifismo e contro le armi per acaparrarsi voti tra le nuove generazioni.
I giornali stessi dimostrano quale mentalità ancora oggi regna tra la gente, alle vittorie delle ultime olimpiadi in cui a vincere furono gli sport Italiani del tiroi giornali scrissero: "VINCE L'ITALIA CATTIVA", forse proprio perchè l'Italia buona, quella del "perbenismo" e dell'accoglienza: NON VINCE !.

Ecco che sull'onda del passato da cancellare, sulla volontà affermata dei governi di limitare il potere e la potenza del cittadino rispetto allo Stato sovrano, le norme varate e che verranno presto varate, punteranno sempre più a limitare non solo l'uso ma anche il possesso delle armi, se pur di tipo sportivo, con la scusa della sicurezza del Paese, sicurezza che appare sempre meno sicura più le armi vengono relegate alle sole forze armate degli Stati.

LA STAMPA ... oggi.

http://www.lastampa.it/2016/11/06/italia/cronache/litalia-che-vuole-sparare-ho-la-licenza-di-caccia-ma-per-proteggere-casa-HN9oOuxFYjTIVzMyG4JiqI/pagina.html

: Il "giornale" per eccellenza oggi finalmente fa luce sul problema armi e licenze di porto d'armi, facendo passare un idea semplice: l'unica soluzione è quella di possedere armi illegali, perchè solo chi detiene armi illegali non è sottoposto a controllo, come il giornalista sembra affermare, egli può fare ciò che vuole, basta leggere bene l'articolo e tutti quelli da sempre pubblicati dall'attuale giornalismo anti armi per capire, tra le righe, che ad essere colpiti saranno solo i legali possessori di armi, cioè quelli che hanno dichiarato di possedere armi, solo perchè chi non lo ha fatto non sarà controllabile.

Infatti già in questo articolo si parla di "escamotage" ........ Leggiamo:
«Perché l’uso per difesa personale non lo rilasciano mai», spiega a La Stampa un piccolo imprenditore vicentino che ha chiesto l’anonimato per spiegarci il meccanismo. "
semplice quindi ciò che ci dicono i giornalisti, illuminati studiosi del problema, è che aggirare la Legge è la prima cosa da fare, poi spiegano che :
"...La trasformazione che potrebbe essere in atto in Italia da Paese che vedeva il monopolio della forza negli uomini in divisa a Paese in cui i cittadini si armano per la propria sicurezza personale è molto delicata e non va presa sotto gamba...."
alludendo sicuramente a uno Stato di potere che vede il proprio potere "armato" finire sempre più nelle mani del popolo, (cosa che nessuna dittatura vorrebbe), quindi finisce con:
" Il nostro dato è di sicuro drogato dalla presenza massiccia delle organizzazioni criminali che usano armi spesso detenute illegalmente. Ma proprio questa peculiarità non fa altro che sottolineare il problema: che impatto avrebbe una liberalizzazione delle armi in un Paese come il nostro? "
Quindi i giornalisti sanno bene di sfornare dati irreali ma così deve essere per ossequiare una direttiva politica incentrata sul disarmo, sulla riduzione degli stipendi, delle spese pensionistiche, sanitarie, sociali in genere. I dati forniti, anche se sporchi di fatti di cronaca a cui gli sportivi del tiro non appartengono, servono proprio per far finire sui giornali proprio loro al posto dei pericolosi delinquenti armati di cui non si sa nulla e che non si riescono a estirpare, anzi, con l'eliminazione delle frontiere essi si sono mescolati con personaggi di varie etnie rendendo ancor più difficile la lotta contro questa malavita, ecco che è più facile colpire il semplice cittadino, sportivo, ......

Finalmente il giornalismo ha fatto luce."

! ... i cittadini si avvicinano alla disciplina del tiro perché saper maneggiare un’arma infonde sicurezza in un periodo in cui la percezione della propria insicurezza è alle stelle. Sembra che si voglia incolpare tutti i cittadini insicuri se questo Paese fa a male, e allora si incolpano gli sportivi del tiro se qualcuno spara e non importa se era lui stesso sportivo, se aveva un arma regolarmente denunciata, l'importante è prendere la palla al balzo e spargere l'idea che chi possiede un arma sia pericoloso a prescindere, come a dire: "non è il delinquente pericoloso ma se mai il tuo vicino cacciatore o tiratore !"
E' molto più semplice spostare le paure che eliminarle. Il giornale si chiede a un certo punto: "Stiamo diventando un Paese che si arma perché i cittadini non si sentono difesi dalle forze dell’ordine?" Naturalmente se lo chiede solo senza affrontare il problema delle Forze dell'Ordine abbandonate a loro stesse.

Poi la verità in poche frasi scritte sempre da LA STAMPA: "Se voglio capire quante lavatrici sono state rottamate, lo so. Ma se si vuole sapere quante armi sono state vendute, è impossibile saperlo - dice Biatta -. Ovviamente non è che non ci siano i modi e le tecnologie, ogni arma è immatricolata e tracciata: se è per volontà politica che non si vuole rendere pubblico il dato sarebbe gravissimo»."
Si infonde il dubbio quindi, che sia la politica a rendere nebulosa tutta la questione per un proprio tornaconto che a noi sfugge, ma per altro infonde l'idea che oggi, armarsi legalmente non sia più conveniente: chissà se sono più pericolosi i giornalisti, i politici o i tiratori sportivi .

Da leggere: http://www.tiropratico.com/articoli/diana-maggio-2014/index.html