FORZE DELL'ORDINE ITALIANE

Uomini al servizio della sicurezza del cittadino

  • 26 sett. 2015

Poliziotto ferito a Napoli, notizia ANSA, grave fatto: (riportiamo) Scambiati per affiliati a un clan rivale da punire perché avevano sconfinato: questo uno dei possibili moventi della sparatoria in cui ieri sera a Napoli è rimasto ferito l'agente della Squadra Mobile Nicola Barbato, 50 anni, impegnato in un'operazione antiracket con un collega rimasto illeso. A sparare è stato uno degli estorsori che avevano preso di mira un megastore di giocattoli di via Leopardi, aperto appena qualche settimana fa. Stamattina la Polizia di Stato è riuscita a rintracciare e bloccare uno dei banditi, un 28enne di Napoli, ritenuto uno dei complici dell'uomo che ha sparato che viene ancora ricercato. Gli investigatori stanno anche cercando un terzo malvivente di cui non è stato ancora delineato il ruolo nella vicenda. Con lo scopo di avere anche la collaborazione dei cittadini, i colleghi di Barbato hanno postato sul profilo Facebook "Poliziotti Noi" una sorta di 'wanted': una foto del malvivente che ha sparato e la targa dell'auto con la quale sta fuggendo, una Matiz di colore rosso.

Personale in servizio nelle Forze dell'Ordine Italiane

Una delle figure più discusse anche sul web, eppure una delle persone più esposte che mette a repentaglio la propria vita per uno stipendio non dissimile da quello di una buona segretaria.
L'Agente di Polizia Giudiziaria, sia esso Poliziotto, Carabiniere, Finanziere, ..... ecc. (tutti, nessuno escluso), oggi si trova a espletare un lavoro molto più rischioso di quanto non fosse alcuni decenni or sono ma spesso senza che il suo status o la sua attrezzatura abbia seguito il giusto ammodernamento, cosa che sembra invece abbia fatto la delinquenza. Una situazione assurda dove con semplici auto senza protezione, con poche attrezzature si deve controllare un mondo, quello delinquenziale, che si è infinitamente espanso andando ad abbracciare campi che un tempo non erano nelle mire delle mafie.
Mafie che si sono trasformate, hanno assunto capacità tecniche avanzate, difficili da scardinare con i semplici strumenti di un tempo.
Ciò che non cambia per "i servitori dello Stato", così spesso chiamati, è lo stipendio, rimasto a quello di quasi un decennio fa' quando allora il prezzo della vita aveva un altro costo, il solo pane costava un terzo meno di oggi.

Il Paese poi, in crisi e in affanno nel ripartire, ha dovuto limitare i fondi per le Forze dell'Ordine obbligandole spesso a lavorare con un certo "fai da te".
I ragazzi a questo punto non hanno che potuto rimboccarsi le maniche per fornire un minimo di sicurezza alla gente o almeno per essere a disposizione di chi ne avesse bisogno.
Sfortunatamente non tutto è possibile, manchevolezze, disguidi, incomprensioni ma spesso a metterci del loro sono proprio i ragazzi per la strada (e spesso non sono ragazzi). Napoli è stato un eclatante fatto che ha dismostrato come la loro vita abbia poco valore per chi delinque.
Ci troviamo poi molti Senatori e politici che spingono contro le armi legalmente detenute quando sappiamo bene che la lotta va fatta a quelle illegali, le stesse che hanno colpito a Napoli, sfortunatamente quelle però sembrano essere invisibili agli occhi della politica e dei giornali.
Tanto che oggi la vicenda di Napoli è stato solo un tragico errore, il poliziotto scambiato per un avversario di una banda rivale, lotte intestine tra clan, guerre di predominio sul territorio e a rimetterci senza rimborso sono i soliti.

SPEZZIAMO UNA LANCIA

E' il momento di spezzare una lancia in favore di questi uomini, bistrattati, derisi, offesi.
Con i loro turni stressanti, che spesso si prolungano oltre il dovuto, sottopagati, le cui mogli tremano ogni volta che squilla il telefono.
Per una volta pensiamo a loro quali semplici uomini buttati su una strada di notte a controllare, (mentre dormiamo tranquilli), che tutto fili liscio anche in quella notte.
Chiamati a correre per ogni piccolo screzio o grande rissa, con il dovere di intervenire fisitamente rischiando del loro, è forse il momento di pensare a loro come nostri figli lasciati soli a combattere una guerra non loro che lo Stato non ha mai vinto o che non vuole vincere e di cui subiscono tutto il male.
Se pur noi stessi spesso non li abbiamo ritenuti all'altezza nell'interpretazione di tante norme che ci coinvolgono nel mondo delle armi, ciò non può togliere il dovere che abbiamo verso coloro che rischiano ogni giorno di non tornare a casa, di considerarli più di quanto sempre facciamo; come se ciò che fanno sia una cosa normale come il panettiere che fa il pane o il macellaio che taglia la bistecca,
questi ragazzi oggi hanno diritto di essere considerati per ciò che mettono in gioco: la loro vita ogni giorno.

Grazie a tutti.
Lo Staff.