TORMENTONE

Spesso le discussioni si centrano sui tanti problemi delle norme che troppo spesso non chiare, vengono interpretate in maniera diversa, specialmente dalle Amministrazioni dello Stato, che cercano di rallentare l'espandersi della passione sulle armi e lo sport ad esse collegato.

Se ben ricordate non appena uscirono le voci che il Ministero voleva limitare i colpi nelle armi, affermammo subito che la limitazione non doveva in alcun modo colpire le armi se utilizzate nel poligoni e campi di tiro, in quei luoghi la libertà di utilizzare caricatori maggiorati doveva rimanere inviolata. Come sempre però, presi fischi per fiaschi, la norma stravolta ha dato vita al Decreto 121 del novembre scorso. (complimenti)

Non possiamo arrenderci però e la ragione è che il nuovo decreto non solo limita i tiratori ma riduce, in tempo di crisi, il commercio (se pur limitato) dei prodotti per lo sport del tiro (caricatori per primi) ma anche la voglia per ogni buon sportivo di andare avanti in questo sport sempre più vessato.

Così, tra i denti, ci sfugge di fare nuove (ma sempre vecchie) proposte non solo per migliorare ma per aiutare anche il mercato che con questo anno appena iniziato, o riparte oppure sarà la fine per molte aziende.

Prima cosa da fare è l'eliminazione della differente quantità di munizioni detenute: 200 per arma corta e 1500 per uso venatorio. Una detenzione illogica, dove si possono detenere 1500 cartucce potentissime come le .338 Lapua Magnum e solo 200 piccole e inefficaci 6,35 Browning.

Perchè non semplificare le norme in materia di detenzione delle munizioni, come l'art.97 del REGIO DECRETO 6 MAGGIO 1940, n. 635 (GU n. 149 del 26/06/1940) portando la detenzione ad un limite univoco per tutte le cartucce in commercio di 1500 pezzi.
A questo punto non avrebbe importanza se in casa hai delle 9x21 o delle 8x57, il limite di tutte le cartucce detenute non può superare le 1500 unità: semplice, chiaro, impossibile da interpretare in altro modo.

L'Art.97 diverrebbe allora così: POSSONO TENERSI IN DEPOSITO O TRASPORTARSI SUL TERRITORIO DELLO STATO SENZA LICENZA, ESPLOSIVI DELLA PRIMA CATEGORIA IN QUANTITÀ NON SUPERIORE A CINQUE CHILOGRAMMI DI PESO NETTO, OD ARTIFICI IN QUANTITÀ NON SUPERIORE A CHILOGRAMMI VENTICINQUE DI PESO LORDO, ESCLUSO L'IMBALLAGGIO, UN NUMERO DI MILLECINQUECENTO CARTUCCE PER ARMA DA FUOCO CARICHE ED UN NUMERO ILLIMITATO DI BOSSOLI INNESCATI E DI MICCE DI SICUREZZA.

Il tiratore appassionato potrebbe cosi ricaricarsi 500 cartucce per arma corta il venerdì per spararle sabato o domenica senza problema e senza il patema di un controllo, addirittura questo maggiore uso di munizioni e materiale da ricarica darà nuovo impulso alla vendita.

Anche per le armi possono esserci novità ma vediamo prima la situazione: oggi si possono tenere solo tre armi corte comuni e chi ne vuole o ne possiede di più, deve richiedere la licenza di collezione ma ... le armi in collezione difficilmente potrà usarle, cosi non ne compra altre. Lo stesso vale per le armi sportive, limitate a sei, per le altre esiste sempre il metodo della collezione con l'impossibilità quasi ovunque di usarle.
Solo le armi da caccia si possono detenere in numero illimitato, tanto che si possono tenere decine di carabine in cal. 410 o centinaia di fucili a pompa e solo sei carabine cal. 22lr. (ma solo in Italia)

Pensiamo invece di liberalizzare tutto ...... molti penseranno: "pazzi, nessun Governo mai darà tanta libertà !" e allora facciamo uno scambio, diamo al Ministero la possibilità di limitare la detenzione delle armi lunghe in cambio di .........
detenere fino a venti armi lunghe
tre armi comuni corte
sei armi sportive corte o lunghe
un numero illimitato di armi, corte o lunghe, comuni o sportive in collezione con la possibilità di poterle trasportare e usare nei poligoni o campi di tiro per allenamento o gare.

Per le munizioni, queste possono essere acquistate nelle 72 precedenti e utilizzate nei tempi prescritti oppure ricaricate con gli stessi tempi.
A questo punto si potranno detenere anche 5 armi corte comuni, pensate a una Luger 08, una 96, una Walther P38 e poi una derringer o un altra pistola qualsiasi classificata comune e poi ancora, tutte utilizzabili al poligono, per non parlare delle armi sportive, tra cui troviamo moltissimi Bleck Rifle. Ogni domenica si potra andare in pedana con un arma diversa, munizioni a volontà muovendo un mercato che non siamo in grado di quantificare ....
e non basta, le armi a gas compressi, a percussione anulare e ad avancarica dovrebbero essere a parte e non cumulabili, cosi che piccole carabine o pistole in .22lr. non peseranno sulla alcuna detenzione. Con esse anche le munizioni a percussione anulare non dovrebbero fare cumulo nella detenzione delle cartucce.

Naturalmente sarà regolata meglio la collezione, ad esempio fino a 100 armi sarà prescritto solo l'armadio blindato e solo oltre anche l'antifurto ma non avremo dirigenti che pretenderanno casematte, inferriate, vetri blindati e soldati alle porte. Anche l'acquisto delle armi ad aria compressa, a percussione anulare e ad avancarica dovrebbe essere semplificato, rendendo obbligatoria solo la comunicazione di acquisto e detenzione come già avviene in molti paesi Europei. (da noi avviene solo per le armi a gas compressi sotto i 7,5 joule e le repliche ad avancarica monocolpo)

Infine i caricatori, di libera vendita detenzione troveranno libero uso nei poligoni dove potranno essere montati in tutte le armi anche se classificate con capacità limitata; insomma all'interno dei poligoni si potrebbe avere una maggiore apertura.

Un semplice sondaggio ci ha già dato ragione, certo una norma del genere dovrebbe essere preparata da persone competenti, ma in linea di massima l'idea è in tavola, ai più capaci svilupparla a noi piace dire la nostra.