LA COLT 1911


29 marzo 1911, il segretario di stato Americano controfirmò l'adozione della nuova pistola semiautomatica Colt mettendo fine a dieci anni di studi e di sperimentazioni congiunte del celebre inventore John M. Browning e l'esercito. Questa pistola in calibro .45 ACP rimase il modello d'ordinanza ufficiale fino al gennaio 1985, quando fu sostituito dalla Beretta "M9" in 9 mm Parabellum.

Durante i settant' anni, la Colt 1911 in .45 rimase, congiuntamente con le pistole tedesche Parabellum, uno di più prestigiosi oggetti di culto nel mondo, particolarmente all'epoca delle due guerre mondiali.
E, ancora oggi, esemplari regolamentari restano in servizio nelle forze Americane, mentre i mercati civili ne assorbono tutto il surplus militare dismesso.
Così, nel 2008, ultime statistiche conosciute, Colt ne commercializza circa 20.000 che vennero ad aggiungersi alle 137.000 prodotte dal 2000 al 2007.
Anteriormente, la ditta di Hartford aveva fabbricato circa 340.000 pistole 1911, ai quali bisogna aggiungere più di due milioni prodotte prima del 1970 di produzione militare.


Qui a sinistra la Colt 1902 "Military" in .38 acp.

Senza disporre delle cifre ufficiali complete di queste produzioni militare, si può stimare a tre milioni di unità il numero di pistole 1911 fabbricate negli Stati Uniti. Per finire questo quadro, bisognerebbe aggiungere ancora le molteplici produzioni straniere, importate o no negli Stati Uniti per decine di migliaia ogni anno e le varianti fabbricate sul posto o altrove, da ditte concorrenti, sotto le loro designazioni specifiche, come EAA Witness, Ed Brown, Firestorm, Kimber, Olympic Arms, Ornò Ordnance, Sig-Sauer, Smith & Wesson, Springfield Armory, Taurus, US FireArms, Remington, Norinco, ecc...


A sinistra una Colt 1905 "Military" in .45 acp

Alla fine del XIX° secolo, gli eserciti dell'epoca modernizzarono velocemente i loro armamenti individuali in seguito all'invenzione della "polvere senza fumo" francese Paul Vieille, nel 1884 e della generalizzazione delle palle blindate che permettevano la realizzazione di armi a ripetizione, potenti ed efficaci.

A destra l'originale Colt 1911 in .45 acp

Così le armi corte seguirono l'evoluzione delle mitragliatrici e le prime pistole semiautomatiche cominciarono a fare concorrenza ai revolver.
Le realizzazioni di provenienza Europea mantenevano allora il primo posto, con lo Schonberger del 1892, Schwarziose, Bergmann e Borchardt del 1893, Mannlicher del 1894 e, soprattutto, Mauser del 1896, quest'ultimo marchio essendo proposto internazionalmente nella produzione di fucili da guerra, aveva estremo successo ovunque.


La scritta originale sulle Colt 1911


L'esercito USA sebbene avendo adottato nel 1889 un revolver Colt basculante a doppio movimento in calibro .38 Lungo per la Marina e, in seguito, avendolo migliorato col i modelli 1892, 1894, 1895, 1896, 1901 e 1903, con le sue varianti "New Army", non poteva rimanere tuttavia insensibile all'apparizione di queste nuove pistole automatiche concomitante con quella delle prime mitragliatrici moderne. Fu esaminato così a titolo sperimentale, un prototipo di Borchardt gia dal 1896, nel 1898, sperimentò degli esemplari di Bergmann, Mueller, Mannlicher e Mauser, per paragonarli col primo Colt calibro .38 ACP, brevettato nel 1897 e commercializzato in 1900; nessuno di essi superò, secondo l'esercito Americano, il modello Colt.


A sinistra la Colt 1911-A1

Lesercito chiedeva più potere di arresto nelle sue armi tuttavia, durante questo stesso periodo, il corpo di spedizione Americano mandato nelle isole Filippine, nel 1898, per domare una ribellione degli indigeni Moros, si lamentò della mancanza di potere di arresto delle munizioni .38 Lungo Colt (.38acp), ciò che scatenò nel 1904, un'importante campagna di sperimentazione dei differenti calibri militari disponibili, sotto la direzione dei colonnelli La Garde e Thompson, questo ultimo che diventa, in seguito, l'inventore del mitra che porta lo stesso nome.
Ne risultò, che il calibro .45" (11,43 mm), sembrava essere il solo che presentasse un potere di arresto sufficiente. Oramai, negli Stati Uniti, l'idea era nella mente di tutti e nessuno calibro per arma corta inferiore a 11 mm poteva essere adatto alla difesa.
Bisognò aspettare le sperimentazioni della NATO e dell' FBI in particolare, così come la pubblicazione del lavori "Handgun Stopping Power" poi "Street Stoppers" di Evan P. Marshall ed Edwin J. Sanow (1996) perchè le cose cambiassero, più in armonia con l'esperienza Europea.


Fondina dell'Esercito USA per la Colt 1911-A1

Ma per il momento il cal.0.45" rimane a partire da aprile 1906 quello militare per eccellenza.
Ecco perché nel 1907, in seguito a questa esigenza draconiana, non resteranno più in lizza che armi prodotte con questo calibro simili alla versione della Colto "Special Army" 1° modello 1910, l'Esercito esaminerà anche un prototipo Savage modello "H."


La .45 acp.
È una cartuccia a percussione centrale con bossolo cilindrico rimless che misura 11,96 mm x 22,86 mm.
La palla cylindro-ogivale blindata da 11,468 mm x 16,81 mm pesa 14,95 gr.
La velocità iniziale nominale è di 250 m/s, E° = 457 joule. Questa cartuccia pesa 20 gr. circa.

È da notare, a questo proposito che l'energia cinetica di questa munizione standard militare, è di 467 joule, in contrapposizione ai 490 joule di una 9 mm Parabellum da 8 g e 350 m/s. In seguito si sperimenteranno più a fondo le due munizioni e si scoprirà che entrambe sono capaci di neutralizzare un avversario nello stesso modo, ma la 9 mm. pesa meno sia come arma che come munizione. Oggi si è osservato che tuttavia il .45 ACP permette delle percentuali di neutralizzazione che vanno dal 81% al 94%, mentre il 9 mm Parabellum dal 74% al 91%, dati molto simili ma leggermente inferiori per il 9 mm.


Lato destro della Colt 1911-A1


Gli antenati diretti della Colt 1911: nel 1904 la Colt, debitamente informata dei lavori dei colonnelli La Gard e Thompson, considerò di affidare a John Browning, il suo subappaltatore abituale, lo studio di una pistola semiautomatica a vocazione militare in calibro .45, che anticipi così i desideri dello stato maggiore dell'Esercito. Fin dall'anno seguente, la ditta di Hartford aveva realizzato una munizione sperimentale in questo calibro che suscitò l'interesse dell'Esercito e, fine 1905, Browning presentava un primo prototipo derivato del modello 1902 militare "rinforzato" che fu posto immediatamente in produzione limitata. È questo modello 1905, (modificato col passare del tempo) che rimase in catalogo fino in 1909, mentre Colt riceveva un ordine di prova fin dal I907.


Tuttavia, nel 1909, fu modificata l'impugnatura che da diritta fu inclinata come quella delle future 1911. L'anno seguente, questa nuova Colt .45, diventò opportunamente "Speciale Army Model" fu quindi prodotta in contrapposizione ai prototipi di Savage. Giunto a maturità nel marzo 1911, questa Colt "Speciale Army Model", facendo concorrenza ufficialmente al modello Savage, fu adottata come modello regolamentare sotto la designazione di "Modello 1911", e fu commercializzata anche sul mercato civile. In seguito all'incorporazione di modifiche minori nel 1925, diventò il "Modello 1911 A1" e, nel 1929, fu anche camerata in .38 Super Auto, versione che fu fabbricata in 34.450 esemplari fino al 1940; poi dopo la guerra la produzione arrivò a più di 200.000 esemplari in vent' anni.


Versione commerciale della Colt 1911 del 1992

Nel 1931, Colt realizzò il desiderio di numerosi tiratori Americani producendo il suo esemplare "ACE" in .22 L.Rifle sulla carcassa della "1911" e produsse anche una conversione nel 1938 per la pistola originale in .45 acp che poteva quindi essere convertita in una .22

Infine, nel 1933, una versione da competizione camerata in .45 ACP, detta "National Match", fu prodotta in circa 10.000 esemplari.

Al termine della Seconda Guerra Mondiale. Colt si riorganizzò in vista dell'apertura ai mercati civili, riprendendo la fabbricazione dei suoi modelli anteriori più classici. Durante questo periodo, i militari espressero dei bisogni nuovi in funzione dell'esperienza acquisita durante le ostilità, così fin dal 1946, l'Esercito richiese una sperimentazione preliminare concernente la realizzazione di una nuova pistola semiautomatica più leggera e più compatta del modello "1911" regolamentare e, eventualmente, di calibro massimo 9 mm.


La Colt "Officers acp" lunga 184 mm.

Questo nuovo modello non doveva pesare più di 700 gr. a vuoto, si era lontani dai 1080 gr. del modello "1911", per una lunghezza totale di 178 mm, contro 217 mm per il modello regolamentare.
Se la pistola del progetto fosse rimasta camerata per il .45 ACP con un caricatore a 7 colpi, la sua velocità di rinculo sarebbe stata di 4,4...5,3 m/s contro 3...3,45 m/s della 1911 in servizio. Si sa che 3 m/s sono una reazione per cui il rinculo è gestibile. Con il 9 mm Parabellum, invece, il rinculo di questa nuova pistola, con capacità di 8 colpi nel caricatore, sarebbe stato solamente di 3,4...4 m/s, praticamente niente...
Lo spirito dei militari che avevano delle grosse scorte di munizioni di .45 ACP e degli ordini in corso rimaneva rivolto al più grosso calibro .45, Colt stabilisce prudentemente la sua offerta accorciando il suo modello 1911, dotandolo di una carcassa in lega leggera e proponendo tre calibri classici, i 9 mm Parabellum, il .38 Super Auto e il .45 ACP, ciò rese poi disponibile sul mercato civile la Colt Commender a partire da 1950. Il meccanismo restava sensibilmente lo stesso che quello del modello 1911.


Durante questo periodo, l'eterno rivale di Colt, Smith & Wesson, metteva laboriosamente a punto il suo modello "39" in 9 mm Parabellum, con piatto selettivo a doppio movimento e sicurezza a disarmo del cane che fu lanciata solamente cinque anni più tardi, nel 1955. Finalmente l'Esercito dopo lunghe esitazioni, non ordinò mai questo nuovo modello con la scusa dell'abbondanza delle scorte del modello 1911, per poi passare direttamente alla Beretta 92 ("M9") nel 1985.


Kit per la 1911 in cal.22 lr

Raymond Magaly